Settimana 3 | Come si crea la nostra bussola?

Siamo arrivati al punto in cui abbiamo imparato l'importanza di fare in modo consapevole molte azioni che fino a poco fa compievamo in modo inconsapevole oppure in modo incompleto. Gli esercizi svolti durante l'arco della prima settimana e della seconda settimana hanno contribuito ad aprire la tua mente, a mettere in discussione aspetti del tuo carattere che probabilmente credevi essere diversi e a comprendere che non sempre la mente ci dice la verità. Oggi voglio focalizzare la tua attenzione su ciò che contribuisce a identificare i parametri secondo i quali definiamo il nostro ambiente e come questo ci porta a prendere le decisioni. Sono consapevole che affrontiamo concetti più complessi dei precedenti. Non è necessario comprendere nel dettaglio il meccanismo di ogni funzione, ma l'obbiettivo è sapere quali funzioni della mente contribuiscono alla felicità.

Ogni azione che hai intrapreso, ogni pensiero che hai fatto, ogni risultato che hai ottenuto è giusto per te. Siamo individui unici e fioriamo mettendo in pratica i nostri talenti attraverso pratiche, conoscenza e consapevolezza.

Prima di proseguire con i prossimi argomenti, voglio focalizzare la tua attenzione sull'importanza di praticare i tuoi talenti. Molti si sono chiesti perché è importante fortificare tratti del nostro carattere che fanno già parte del nostro modo di essere piuttosto che "migliorare" tratti caratteriali meno ovvi. Molti scienziati e ricercatori tra cui Enstein e Martin Seligman, suggeriscono che sia più efficace dedicare del tempo a cercare di capire i nostri punti di forza personali e non sprecare il nostro tempo prezioso (e la nostra vita) investendo risorse in lavori/funzioni che non ci piacciono o per i quali non siamo portati. Anche secondo il Principio di Pareto, l'obiettivo, quando si utilizza la regola 80/20, è quello di massimizzare il piccolo e potente venti per cento e ridurre lo spreco del restante ottanta per cento. Guarda questo breve video per capire il concetto: vita piena di felicità.

Ora che sai perché è importante porre maggiore attenzione nello sviluppo dei tuoi talenti, che hai imparato a fortificarli ed è chiaro che la pratica è ciò che favorisce le nuove buone abitudini, è fondamentale capire come ci posizioniamo e ci relazioniamo in funzione della società che ci circonda.

Siamo indubbiamente animali sociali ma spesso sottovalutiamo l'impatto delle relazioni e del modo in cui prendiamo decisioni, in funzione della società e della nostra comunità. Negli ultimi anni si sono condotti studi sull'impatto neurobiologico dei comportamenti sociali. Pensa che perfino i batteri hanno una propria identità e si modificano in funzione alle loro relazioni sociali.

Come e perché definiamo ciò che per noi è importante

Come sappiamo, abbiamo un cervello che riconosce la necessità di scorciatoie. Questo è ciò che porta all'uso di strumenti che ci permette di condurre una vita più confortevole. Oltre ad essere un dono è anche una maledizione: gli esseri umani, indipendentemente dalla razza, dalla religione o dalla cultura, rischiano di abbracciare qualsiasi credenza assoluta. Questo perché le credenze assolute sono semplici, facili da comprendere e falsi positivi che ci offrono un falso senso di sicurezza. Questi assoluti, però vengono influenzati da altri fattori. Ad esempio: quando due persone conversano comunicano da una prospettiva "social normalizzata", solo se sono cresciute e hanno sperimentato la stessa cultura. Gran parte della conversazione è implicita, il che significa che non devono spiegarsi completamente il loro punto di vista. In psicologia questo è chiamato mental set, che include stili condivisi, educazione, istruzione, esperienza lavorativa, norme sociali, tradizioni e la cultura che cambia nel corso della vita. Un'altra parte importante del mental set è l'attualità come presentata dai media: notizie, intrattenimento, sport, economia e politica, internet e televisione. Il motivo per cui potremmo avere opinioni diverse è solo il grado in cui siamo stati esposti a informazioni che sono prontamente disponibili. Prendiamo quindi queste informazioni e le assimiliamo incorporando le nuove conoscenze in ciò che già conosciamo, e con questo processo creiamo nuove prospettive e creiamo nuovi punti di riferimento.

La nostra mente quindi non è in grado di giudicare per assoluti, ma è condizionata dai nostri punti di riferimento. Comprendere come questi si creano e vengono influenzati è importante, per capire come generiamo la nostra bussola e di conseguenza come definiamo la ricerca di informazioni. I punti di riferimento sono essenziali per prendere decisioni.

 

Il punto di riferimento sociale

Ci confrontiamo tutti con gli altri nei nostri mondi sociali. In psicologia, la teoria del confronto sociale è la spiegazione per cui abbiamo la tendenza a fare confronti tra noi e gli altri. Questo processo è spesso inconscio e coinvolge tutti. Con la crescita iniziamo a conoscere noi stessi, i nostri atteggiamenti, le nostre capacità e credenze rispetto agli altri. Nella maggior parte dei casi, cerchiamo di confrontarci con persone simili a noi anche se a volte la situazione sembra sfuggirci di mano.


Ci sono due tipi di confronto sociale:

  1. Confronto sociale verso l'alto
    Questo avviene quando ci confrontiamo con coloro che crediamo siano migliori di noi. Questi confronti verso l'alto spesso si concentrano sul desiderio di migliorare il nostro attuale livello di capacità. Ad esempio, se vuoi valutare la tua abilità come giocatore di basket, potresti iniziare giocando con i tuoi amici o esercitarti con tiri liberi. Una volta che hai una buona comprensione di ciò di cui sei capace, potresti iniziare a confrontare le tue prestazioni con altre persone che conosci. Per esempio con un amico che gioca nella squadra di basket della tua scuola. Questo è un esempio di confronto sociale verso l'alto.

  2. Confronto sociale verso il basso
    Questo avviene quando ci confrontiamo con gli altri che stanno peggio di noi. Tali confronti verso il basso sono spesso incentrati sul farci sentire meglio riguardo alle nostre capacità. Potremmo non essere bravi in qualcosa, ma almeno stiamo meglio di qualcun altro. Ad esempio: Rispetto a lui, la tua performance non è il massimo, ma potresti sentire che alla fine puoi ottenere un'abilità simile con un pò di pratica. In questo caso, il confronto sociale verso l'alto può farti sentire meglio sulla tua abilità e più motivato a migliorarlo. In questo caso, osservare le scarse capacità degli altri ti fa sentire meglio sulle tue capacità.

La nostra capacità di adattamento

Si chiama adattamento edonico (anche chiamato hedonic treadmill) è la tendenza degli gli esseri umani ad adattarsi rapidamente a grandi eventi o cambiamenti della vita positiva o negativi e a tornare al loro livello di base di felicità. La nostra mente non si rende conto di ciò che succede, e non prevedere accuratamente ne la durata ne l'intensità.

Dopo un evento di vita significativo, adattamento edonico si verifica come risultato di cambiamenti cognitivi. Questi cambiamenti possono includere un cambiamento di valori, obiettivi, attenzione o interpretazione di una situazione.
Per esempio, dopo aver fatto il tuo primo milione di dollari, un numero che avevi pensato in precedenza fosse significativo, potresti iniziare a pensare che un milione di dollari non è poi così tanto nel grande schema delle cose.
Il risultato è che, per quanto piacevole o deludente, sia una situazione, torniamo a un "punto prestabilito" di felicità. La teoria dell'adattamento edonico mostra che gli eventi positivi e negativi hanno un impatto su come ci sentiamo per brevi periodi di tempo, ma non nel lungo termine. Ti consiglio questo video di Dan Gilbert.

"Le cose meravigliose sono particolarmente meravigliose la prima volta che accadono, ma la loro meravigliosezza diminuisce con la ripetizione" Tratto dal libro "Stumbling on Happiness" di Dan Gilbert

Questo succede per via del fenomeno chiamato focalismo. Quando proviamo emozioni in merito ad un evento attuale o previsto, tendiamo a pensare solo a quell'evento e a dimenticare le altre cose che accadono. Il focalismo si verifica quindi dove tendiamo ad assumere che i nostri sentimenti siano guidati da un singolo evento nell'attuale focus e non dalla complessità degli eventi che sperimentiamo complessivamente.

Un altro fenomeno che avviene è la tendenza a trascurare l'importante valore dei processi di coping (il nostro sistema psicologico 'immune'), che porta le persone a sopravvalutare l'intensità e la durata del disagio sperimentato in risposta a eventi negativi. Questo pregiudizio interrompe la previsione affettiva, il che porta le persone a prendere decisioni sbagliate. Ad esempio, se qualcuno sottovaluta la sua capacità di gestire l'ansia di parlare in pubblico, può evitare di farlo. Molti casi di elusione potrebbero essere ricondotti all'incuria immunitaria. L'incuria immunitaria può anche aumentare il carico emotivo su una crisi immediata (ad esempio, rottura romantica, diagnosi di cancro, perdita del lavoro), a volte con gravi conseguenze (ad esempio, suicidio). Ti riporto lo studio di Dan Gilbert Immune neglect.

 

RIFLESSIONI IN PERIODO DI COVID-19, MA SEMPRE IN AUGE:

Ti sei reso maggiormente conto dell'importanza delle relazioni sociali?
Come senti che il tuo corpo e la tua mente si siano adattati alla situazione di reclusione in casa?
Quale impatto hanno avuto i media sulla tua percezione della pericolosità del virus?

 

FOCUS: IL RUOLO DEI SOCIAL MEDIA

In funzione delle considerazioni fatte sin ora e dei punti sviluppati durante la scorsa settimana è necessario sottolineare come i social media abbiano modificato nel tempo la nostra percezione della realtà. Infatti le informazioni, le immagini e i contenuti a cui siamo costantemente sottoposti attraverso questi mezzi di comunicazione ci hanno in qualche modo allontanato dai punti di riferimento sociali autentici, confondendoci maggiormente sulle cose che pensiamo contribuiscano alla nostra felicità: denaro, cose fighe etc... La conseguenza peggiore del loro utilizzo si verifica nelle generazioni recenti, che, cresciute nell'era dei social media che hanno raggiunti livelli di autostima più bassi. Ti riporto un articolo sulla relazione tra i social media e l'immagine del nostro corpo.

Questo studio dimostra che ogni volta riceviamo un messaggio, un like, viene accettata una nostra richiesta di amicizia, aumentiamo il numero di followers, cresce il nostro piacere e la sensazione è simile a quella che proviamo con il cibo, con il sesso, con i soldi e con le droghe, producendo dopamina. L’uso spasmodico dei social crea un condizionamento che con il tempo influisce negativamente nelle relazioni sociali. Inoltre nelle chiacchierate su facebook parliamo di noi per l’ 80% delle volte al contrario in un dialogo faccia a faccia in cui lo facciamo solo il 30-40% e siamo più sensibili ad ascoltare il nostro interlocutore.

Vi invito quindi ad usare i social media per creare connessioni sociali significative e non usarli per definire i nostri benchmark e punti di riferimento sociali.

COMPITO DELLA TERZA SETTIMANA

Le nostre relazioni sociali contano più di quanto la nostra mente è in grado di comprendere. La ricerca mostra che le persone felici trascorrono più tempo con gli altri e hanno una più ricca rete di connessioni sociali rispetto alle persone infelici. Inoltre le persone felici sono più motivate a fare azioni di gentilezza per gli altri. Guarda questo breve video su come i tuoi compiti di questa settimana, avranno un impatto straordinario nella tua vita.

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Settimana 1 | Sei Felice?